Dopo le elezioni del 1948 Irsina fronteggiava i problemi di sempre: povertà, disoccupazione, difficile esistenza in tutti i campi. Tutta l’Italia vagheggiò un futuro migliore dopo il 18 aprile.
Dopo qualche anno Irsina continuò a vivere i soliti problemi.
Le lotte contadine continuarono senza soste e Irsina continuava a primeggiare per questo. I contadini ripresero le lotte per la terra e il lavoro. Tali lotte si erano estese a macchia d’oro in tutto il meridione; in Lucania, in Calabria, in Sicilia e in Puglia. Ogni giorno la cronaca annoverava scioperi per il lavoro. L’azione per l’occupazione delle terre ebbe delle vittime nello scontro contro la polizia: a Melissa, in Calabria, a Montescaglioso, in Lucania, e in altre contrade dell’Italia Meridionale. Furono questi eroi senza medaglia che allarmarono i politici impantanati in Parlamento in diatribe e polemiche, senza produrre leggi che il mondo contadino aspettava da tempo: riforma agraria, lavoro, ed altre provvidenze sociali.